GIAN LUCA FAVETTO

il 01-07-2016

Monastero San Pietro in Lamosa

COMUNICATO-STAMPA Nell’ambito della rassegna “Chiostri&Inchiostri – Incontri d’Autore”, venerdì 1 luglio 2016, alle ore 20.30, ci sarà presso il Monastero di San Pietro in Lamosa a Provaglio d’Iseo un incontro con Gian Luca Favetto, che presenterà il suo ultimo romanzo, “Premessa per un addio”, NNeditori, 2016. Gian Luca Favetto (Torino, 29 ottobre 1957) è uno scrittore, giornalista, drammaturgo, critico teatrale e cinematografico italiano e conduce programmi su RadioRai. Ha cominciato a pubblicare dal 1980 e, tra i suoi libri più recenti, vanno ricordati: Se dico radici dico storie (Laterza), Mappamondi e corsari (Interlinea), La vita non fa rumore (Mondadori) e Il giorno perduto (66thand2nd, con Anthony Cartwright). Favetto, per coincidenza, è il capitano della Nazionale di Calcio Scrittori, e, siccome molti Italiani sono attratti in questi giorni dai Campionati Europei, è pronto a commentare in diretta l’eventuale partita che verrebbe giocata nella sua serata al Monastero. Si allegano: locandina dell’evento, una schematica bibliografia e una sintesi del Romanzo.



Bibliografia. Gian Luca Favetto (Torino, 29 ottobre 1957) è uno scrittore, giornalista, drammaturgo, critico teatrale e cinematografico italiano. Conduce programmi su RadioRai. Ha pubblicato le poesie La collina delle streghe (1980),Il buio e la memoria (1982),L'ultima meraviglia (1989) e Il versante accogliente dell'ombra (1996), i racconti Chiunque va a piedi è sospetto (1992), il romanzo Tommaso Torelli, inseguitore (1994) e il saggio Hemingway (1997). Con Mondadori ha pubblicato A undici metri dalla fine (2002), Se vedi il futuro digli di non venire (2004), Italia, provincia del Giro (2006) e La vita non fa rumore (2008), la raccolta di poesie Mappamondi e corsari e il romanzo La stanze di Mogador, per Verdenero.?Più recente Il giorno perduto. Racconto di un viaggio all'Heysel, edito da 66th and 2nd nel 2015.



Scheda di “Premessa per un addio”. Prendete un uomo tormentato, fatelo salire su un volo in direzione New York e guardatelo perdersi nella città, «un’isola di uomini donne edifici, strade voci bambini, lingue e azioni, […] il posto dove puoi fare i conti con il mondo intero», et voilà, Premessa per un addio è servito. Tommaso Techel è un geografo che ha smarrito le sue coordinate, un antropologo che, pur conoscendo a fondo popoli e culture, non ha mai imparato a conoscere se stesso. Il soggiorno newyorkese non rappresenta una svolta per lui, ma un modo per allontanarsi da un passato che lo soffoca e che tuttavia lo seguirà oltreoceano, costringendolo a mettersi in dubbio, a interrogarsi sui propri errori, a ripensare alle sue scelte. Tommaso vuole stare lontano per un po’, affidarsi alla corrente, vivere senza meta in un posto dove nessuno si aspetti niente da lui, forestiero fra i forestieri. Ma è New York, con la sua vitalità pigra e le sue vite straordinariamente ordinarie, a dargli nuovi piccoli stimoli. Il primo è rappresentato dalla carismatica ed elegante Alma Berlin, una poetessa conosciuta in aereo. Poi ci sono J – solo J – il vicino di casa che fuma beve e dispensa consigli zen, il cameriere campano del suo caffè preferito, la materna Gladys e l’affascinante Cora, musicisti, passanti, comparse. E i fantasmi in carne ed ossa che vivono a quasi 7mila chilometri di distanza: una moglie non-più-moglie, una figlia estranea, un padre assente e una madre che non c’è mai stata. Last but not least, il protagonista di Foreword for a Farewell, il romanzo d’esordio del canadese Carlton McGill, la cui lettura scandisce le giornate newyorkesi. La storia di Carlton è uno specchio annerito in cui si intravedono parallelismi con le vicende di Tommaso. Tommaso decide. Capisce che il suo percorso recente è una premessa per l’addio al vecchio sé, perché in fondo ogni viaggio rappresenta un inizio che ossimoricamente può coincidere col ritorno.